Programma Congressuale
da 11:45 a 13:45
La valutazione delle performance [ a.03 ]
Programma dei lavori
Chairperson

Intervento di Pia Marconi a FORUM PA 2014
Coordinatore del “Dipartimento Benessere, cultura e sviluppo sostenibile della” Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) della Presidenza del Consiglio de Ministri, dal Luglio 2018.
Capo del Dipartimento della funzione pubblica (PCM), da aprile 2014 a giugno 2018, di cui ha assicurato la direzione generale di diversi Uffici dal maggio 1997.
Membro del Bureau di Presidenza del Comitato Public Governance dell’Ocse (dal 1998 al 2018) e Presidente del medesimo Comitato (2001-2004; 2015-2018).
Intervengono

Performance management e PA italiana: un salto troppo in alto?

Gli indicatori di performance nella riforma del Bilancio: verso un'integrazione dei cicli di programmazione?

Il performance budgeting: condizione per una Spending Review sistematica?
Un’azione di management pubblico in cui le informazioni, ricavate da analisi di settore, diano il quadro dei risultati raggiunti e possano indicare la strada da percorrere per una migliore gestione della spesa, dovrebbe riguardare l’intera spesa delle pubbliche amministrazioni e delle società controllate. Concretamente, come individuare le aree di intervento? Dall’analisi delle serie storiche, dal confronto con realtà internazionali, dall’individuazione di quelle amministrazioni che registrano uscite anomale.
Come ci ricorda il Commissario Cottarelli l’approccio da adottare per una corretta ridefinizione della spesa non può essere definito a priori, al contrario degli obiettivi che invece sono chiari fin dall’inizio: sostenibilità della spesa pubblica; efficienza e efficacia dell’agire pubblico; ricavo di maggiori risorse che favorire la riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro.
I nostri policy makers purtroppo non hanno grande confidenza con questo approccio manageriale: a partire dalla vigente classificazione del bilancio per missioni e programmi, cui sono associati indicatori di performance come guida alla decisione sui programmi di spesa da mantenere, sopprimere o modificare. Tuttavia i programmi e gli indicatori, come attualmente definiti, non rappresentano una base adeguata per una attività di revisione. E’ importante quindi, come afferma lo stesso Cottarelli, prevedere altri tipi di interventi. Ad esempio: l'organizzazione di corsi di formazione per facilitare la diffusione dell'uso di indicatori di e diffondere la metodologia di revisione della spesa anche a livello locale; l'aumento della flessibilità gestionale dei dirigenti pubblici e l'organizzazione di programmi di formazione manageriale; il potenziamento degli strumenti per valutare il grado di soddisfazione da parte degli utenti di servizi pubblici.
Carlo Cottarelli (Cremona, 1954) è un economista italiano.
Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l'Università di Siena, ha conseguito il Master in Economics presso la London School of Economics.
Ha lavorato nel Servizio Studi della Banca d'Italia (1981-1987), Dipartimento monetario e settore finanziario, e dell'ENI (1987-1988).
Dal settembre 1988 lavora per il Fondo Monetario Internazionale.
Nel corso degli anni si occupa di economia per differenti dipartimenti del FMI: Dipartimento europeo, Dipartimento monetario e dei capitali; Policy Development and Review Department (dove si è occupato della riforma della sorveglianza), Dipartimento Affari Fiscali. È stato vicedirettore sia del Dipartimento europeo che del Dipartimento Strategia, Politica e Revisione. In particolare, nel 2001 è stato Senior Advisor nel Dipartimento Europeo come responsabile per la supervisione della attività del FMI in una decina di Paesi, ed è Capo della Delegazione del FMI per l'Italia e per il Reno Unito. In passato è stato capo delle delegazioni del FMI in diversi Paesi europei, tra cui Regno Unito, Ungheria e Turchia.
Dal novembre 2008 al 2013 ha assunto l'incarico di Direttore del Dipartimento Affari Fiscali del FMI. Inoltre è stato responsabile per lo sviluppo e la pubblicazione di Fiscal Monitor, una delle tre riviste del FMI.
Nel novembre 2013 viene nominato dal Governo Letta Commissario straordinario per la Revisione della Spesa Pubblica. L’attività del Commissario straordinario riguarderà le spese delle pubbliche amministrazioni, degli enti pubblici, nonché della società controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche che non emettono strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati.
Ha scritto diversi saggi sulle politiche e istituzioni fiscali e monetarie, libri sull'inflazione, politica monetaria e tassi di conversione.